Domenico Cafaggi
(Firenze, 1530 – Siena, 1608)
Tre amorini danzanti, in atto di porgere frutti
Legno scolpito e dipinto, cm 55 altezza
Acquistati da una collezione privata nel 2004, i tre angiolietti, ballerini e giocolieri, danzano con pose ariose, sospesi in virtuoso equilibrio su piccoli cirri come fossero le sfere di un gioco circense, porgendo con eleganza una pera, un grappolo d’uva e un melograno e pensati forse per la decorazione di un cassone nuziale o un letto come allusioni alla fertilità e alla ricchezza della famiglia degli sposi. Come sottolineato da Giancarlo Gentilini, che li ha attribuiti a Domenico Cafaggi, gli angioletti dichiarano la piena partecipazione del loro autore al clima fantasioso, ricercato, virtuosistico del ‘manierismo internazionale’, probabilmente negli anni a cavaliere tra Cinque e Seicento, come suggeriscono le movenze aperte e dinamiche già inclini alle ricerche formali della scultura barocca. Inoltre, alcuni tratti peculiari, espressione di uno spirito assai originale ed eccentrico, la varietà tipologica delle teste, due delle quali caratterizzate da una fisionomia bizzarra che riecheggia modelli pittorici del Beccafumi, mentre l’altra, piu classica e aggraziata, palesa memorie donatelliane come gli Angioietti danzanti sul coronamento del fonte battesimale del Battistero di Siena, ci conducono in territorio senese, manifestando una stretta parentela con alcune sculture in legno dipinto attribuite tradizionalmente a Lorenzo di Mariano detto il Marrina.