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Cesare Maccari (1840-1919)

Resurrezione di Cristo, 1890
carboncino su carta, cm. 78×66

Resurrezione di Cristo, 1890
olio su tela, cm. 39×33

La Fondazione Mps ha acquistato queste due opere nel 2004 sul mercato antiquario.

Sono gli studi preparatori per l’affresco della cappella Clementini Piccolomini nel cimitero della Misericordia a Siena, dove l’artista aveva già dipinto, nel 1887, un’ Allegoria della Fede, una Madonna con Bambino, e il Ritratto dei coniugi Franci nella cappella dell’omonima famiglia.

Nato a Siena, Cesare Maccari si era formato inizialmente quale scultore, nello studio di Tito Sarrocchi, dove era entrato nel 1856. Avviato da Luigi Mussini alla pittura, si era accostato all’affresco nel 1862 con la decorazione della volta della cappella della Villa già Pieri Nerli di Quinciano (Quattro Evangelisti), importante cantiere di impronta neogotica dove lavorarono vari artisti del Regio Istituto Senese di Belle Arti.  Il vigoroso plasticismo dimostrato da Maccari in quella impresa pittorica si manifesta ancora, a quasi tre decenni di distanza, nella Resurrezione di Cristo, e appare più evidente nello studio preparatorio, qualora lo si confronti con la realizzazione finale ad affresco. Pur rimanendo invariata la struttura della composizione – dove le quattro figure di soldati e gli elementi paesaggistici sono disposti lungo una ellissi con al centro il Redentore – l’introduzione dell’aspetto cromatico ha ridotto l’effetto volumetrico, in particolar modo nei panneggi dei centurioni in primo piano. Lo sfondo, qui leggermente sfumato nell’uso del carboncino, acquista maggior risalto nell’affresco, ravvivato dalle due macchie in equilibrio del blu: nel sepolcro a destra, e nel lontano, dietro l’albero, a sinistra.