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Vico Consorti (1902-1979)

Presepe, 1938
Bronzo

L’opera è composta da tre gruppi  (Sacra Famiglia con il bue e l’asinello, Adorazione dei pastori, Adorazione dei magi) e due figure isolate (Angelo inginocchiato e Angelo stante).

Con questa composizione lo scultore partecipò nel 1934 al concorso sui Presepi bandito dall’ENAPI (Ente Nazionale Artigianato e piccole industrie) in occasione della II Mostra del Sindacato degli Artisti Toscani insieme ad altre opere che esaltavano lo stile fluido e monumentale di Consorti.  L’artista, che fu allievo di Fulvio Corsini, in questo periodo si distaccò totalmente dallo stile Liberty e simbolista abbracciato dal Maestro e si espresse attraverso figure dalle proporzioni slanciate ed eleganti con profili morbidi e dalle ampie superfici lucenti. Consorti si inserì pienamente nell’ambito del dibattito che si accese a Siena, intorno agli anni venti del Novecento, circa la necessità di promuovere, qualificare e aggiornare l’artigianato locale. Il rinnovamento culturale in atto era allora finalizzato all’educazione dei cittadini sulla loro storia e le proprie potenzialità, elevarne la sensibilità  e quindi migliorarne le risorse economiche. La lavorazione del bronzo rientrava pienamente nella produzione artigiana di antica tradizione. I tre gruppi bronzei si delineano come opere permeate da un’intonazione classica e equilibrata, elegante e sobria.

L’opera fu acquistata dall’avvocato Alessandro Raselli (dal 1927 cattedratico di Diritto Processuale, poi Preside e Rettore dell’Università degli studi di Siena dal 1935 al 1939 oltre che Governatore della Nobile Contrada dell’Oca dal 1939 al 1964), con il quale l’artista aveva un rapporto privilegiato caratterizzato dai comuni interessi per la musica e l’arte e l’amicizia con il conte Guido Chigi Saracini di cui fu amico e consigliere.

L’opera è stata acquistata dalla Fondazione Monte dei Paschi nel 2007.