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Rutilio Manetti (1571-1639)

Cena in Emmaus, 1630 circa
olio su tela, cm. 144×207

L’opera è stata acquistata dalla Fondazione Mps nel 2007 in asta Sotheby’s a Londra.
La scena illustra l’episodio evangelico della cena in Emmaus, duran­te la quale Gesù Cristo in sembianze di pellegrino è riconosciuto dai suoi due compagni di viaggio, nel momento della benedizione del pane (Luca, 24, 30).
Il grandioso impianto suggerito dalle dimensioni delle figure e dalle due monumentali colonne nel fondo fa rife­rimento alla pittura d’historia di stampo classicheggiante; la figura compunta e devota del Cristo sembra in linea con tanta pittura fiorentina del tempo e quasi preludere un’immagine sacra di Carlo Dolci; il taglio orizzontale della scena rispetta il canone stabilito, sui condizionati modelli del Caravaggio, da Bartolomeo Manfredi (la cosiddetta «manfrediana methodus»).
La straordinaria tenuta naturalistica dell’insieme prova come il pit­tore tenesse fede ai più schietti modelli della pittura di tipo caravag­gesco, che ebbero tanta diffusione e forza di irraggiamento dall’am­biente artistico romano fra secondo e terzo decennio del Seicento. È con opere di particolare tenuta qualitativa come questa Cena in Emmaus e tutte quelle correlate che il Manetti riuscì a tener viva una pittura di forte tempra naturalistica, mentre nel variegato cen­tro artistico romano degli anni trenta si stavano piuttosto consoli­dando i filoni del classicismo alla bolognese e del nascente barocco alla Pietro da Cortona. L’opera è incorniciata da una bella cornice nera filettata d’oro coeva.