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Luigi Mussini (Berlino 1813-Siena 1888)

Ritratto di Giuseppe Ballati Nerli, 1850

olio su tela, cm 118×89

Il dipinto raffigura un giovane dallo sguardo nobile e pacato, i lisci capelli castani scriminati e ravversati sull’ampia fronte, la folta barba ben ordinata, rappresentato in piedi, di tre quarti, a grandezza pressoché naturale e quasi a figura intera, vestito di scuro, la camicia bianca dal colletto rialzato e avvolto in un fiocco di seta nero, la mano sinistra nascosta nel gilè a riquadri nei toni di grigio sul quale pende e riluce, in basso, la catena d’oro cui è applicato un sigillo in corniola. L’uomo poggia delicatamente la mano destra sull’angolo di una scrivania a banco in noce, con modanature, un motivo a dentelli e un intaglio neocinquecentesco nella parte frontale. Sopra di essa campeggiano due volumi rilegati in pelle, con fregi in oro al dorso e il titolo «Storia d’Italia», certo allusione a un ideale patriottico. È l’interno di un grigio e disadorno studio quello che lo accoglie, con le pareti appena ravvivate dall’andamento geometrico delle riquadrature in stucco su piani sapientemente sfalsati, a suggerire profondità. Certamente realizzata a Parigi nel 1850, la pittura mostra uno stile segnatamente ingresiano. Sia per il taglio compositivo, sia per la qualità del disegno, sia pure per la ponderata gradazione della luce l’artista pare tenere a mente la più recente produzione ritrattistica del grande pittore francese. Si tratta di uno fra i vari ritratti, a olio e ad acquerello, che Mussini si trovò a disbrigare in quel periodo di residenza francese interrottosi, per la chiamata all’Istituto di Belle Arti di Siena, nell’ottobre 1851. Un ritratto dunque eseguito a memoria, cui il pittore accenna anche in una lettera a Giovanni Duprè da Parigi, il 27 ottobre 1849: «Ho abbozzata la replica della Musica Sacra e sto abbozzando il quadro suddetto sugli studi fatti sul luogo. Poi mi occuperò di un ritratto ad olio del povero Beppe Nerli che ho promesso tentare alla sua povera Madre». È stato acquistato da un collezionista privato nel 2007.