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Memo Vagaggini (1892-1955)

Paesaggio Maremmano, 1929

cm. 31,2×40,8

Firmato e datato in basso a destra «Vagaggini 1929 il dipinto è appartenuto a Ranuccio Bianchi Bandinelli che lo regalò alla figlia Marta Bianchi Bandinelli Steg. La Fondazione Mps lo ha acquistato nel 2007.

Nato a Santa Fiora, sull’Amiata, deve la conversione artistica alla pittrice piemontese Gina Dumonal, sua futura moglie. Autodidatta, si trasferisce tra il 1919 e il 1924 a Torino ove partecipa alle mostre della Società Promotrice. La sua pittura si rivolge agli ambienti di Realismo Magico e della Nuova Oggettività, con attenzioni a Felice Casorati. Frequenti in questo periodo i soggiorni in Toscana, nel 1921 allestisce la sua prima personale a Siena presso il Circolo Artistico. Dal 1924 fissa la sua dimora a Firenze, a Villa Romana sulla via Senese, ove risiederà fino alla morte nel 1955. Illustratore di libri, dilettante di fotografia, pittore di figura, è nella pittura di paesaggio e nella raffigurazione dei luoghi natii e della bassa Maremma che Vagaggini raggiunge risultati straordinari nella resa dell’atmosfera rarefatta e della luce chiara: «la sua pittura è semplice come la sua anima, quasi direi levigata, pulita, chiara, ridente, piena d’aria e di sole, certe volte triste, trasfusa di un puro sentimento nostalgico dei luoghi natii, attentamente osservati nel profondo della loro anima», scrive Oliviero Della Torre nel 19241 . Ranuccio Bianchi Bandinelli dovette apprezzare assai la pittura di Vagaggini, se già nel 1928 aveva acquistato presso la Saletta Gonnelli a Firenze un altro suggestivo dipinto, Fonte di Gemillian-Cogne2 realizzato dall’artista nel corso dell’estate.

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