Il Beato Ambrogio Sansedoni
1220 – 1286
Il Beato Ambrogio Sansedoni
Nato a Siena nel 1220 fu figlio di Bonatacca, attivo protagonista dei ghibellini senesi e fedele a Federico II. Ambrogio entrò nell’ordine dei predicatori a diciassette anni ed ebbe a Parigi, come maestro, San Alberto Magno e come compagni di studi San Tommaso d’Aquino e Pietro di Tarantasia, il futuro papa Innocenzo V. Ebbe doti eccezionali di persuasore, e si deve anche a lui se non scoppiò uno scisma in Germania, nel 1245, per il dissidio tra il concilio di Lione e l’imperatore Federico II. Alla morte di quest’ultimo, suo figlio Manfredi tentò di recuperare i territori imperiali nel Sud d’Italia. Siena si schierò con lui e per questo motivo papa Clemente le inflisse l’interdetto cioè il divieto di celebrare i riti sacri. Ambrogio Sansedoni si recò allora dal Papa, che si trovava ad Orvieto, per difendere i concittadini. Lo fece con tale vigore da convincere il pontefice. La sua abilità oratoria fu apprezzata a Parigi, in Germania e nelle tante città italiane che lo videro protagonista nel cercare di ammorbidire conflitti, costruire tregue, fermare le armi. Fu un riconciliatore instancabile e persuasivo, con le sue parole lucide e appassionate insieme. Nonostante le sue doti non riuscì però a salvare Corradino di Svevia, ultimo principe tedesco in lotta per il Sud d’Italia, dopo la sconfitta e la morte di Manfredi. Battuto a Tagliacozzo (1268), Corradino venne consegnato a Carlo d’Angiò, che lo condannò a morte, malgrado l’intervento di Ambrogio, in quel tempo a Napoli che fece intervenire anche il Papa. Dopo tanti viaggi, Ambrogio tornò a Siena, ricominciando a predicare. E nella sua città morì, colto da un malore proprio durante una delle sue celebri orazioni. Dopo la sua morte, fino alla metà del XVI secolo il venerdì di Lazzaro (prima della domenica di Passione) fu corso un Palio in suo onore.
Ebbe molte cariche nell’Ordine, fu priore di S. Domenico di Siena a partire dal 1279. Morì il 20 marzo 1286 per l’emorragia prodotta dalla rottura di una vena che gli agiografi dicono scoppiatigli in petto a causa del fervore con cui quei giorni predicava contro gli usurai. La Chiesa lo annovera tra i beati (1443) e fu inserito nel martirologio romano nel 1597. Il 2 luglio 1986 il Comune di Siena ha fatto correre un Palio in suo onore, vinto dalla Contrada del Drago nel cui territorio si trova la Basilica di san Domenico.